18/12/13

Partire? Oppure no?

Ora quel che innervosiva Silvante, che aveva letto tutte le storie di tutto il mondo (o quasi) e quelle che non aveva letto lui, certamente le aveva lette Iorandui, o Sfirziola, o la Regina delle rane, era che in tutte le storie del mondo c'era un certo punto che bisognava partire. Ora siccome siamo nel bel mezzo della storia di Natale del 2013, prima o poi qualcuno dovrà partire, pensava Silvante. Che se no, che storia è?
Ma lui-lei non voleva proprio partire. No, assolutamente no.
No.
Sarebbe partito-a qualcun altro, decise.
Ma chi?

Mise un cartello fuori dalla porta (che lui-lei aveva una camera con porta, sapete?)
Con scritto: cercasi sostituto-a viaggiatoreo viaggiatrice per storia da completare.
Al miglior candidato sarà regalata una caramella ai lamponi per il viaggio.
Nonchè un cestino della merenda con istruzioni per evitare i lupi.
E una perlina scintillante. Che non si sa mai.

E aspettò.

Non moltissimo, che arrivò una lunga fila di formiche (una fola, direbbe un suggeritore che conosco) e disse che loro tutte partivano. Il che significava una caramella ai lamponi ciascuna. Acc. no, no, non andava bene.

Un solo viaggiatore, o una sola viaggiatrice. Massimo due. Se proprio soffrono di solitudine.
Ma per le formiche due era poco, quasi una solitudine condivisa che non migliorava. Dunque desistettero.
Poi arrivò un cervo. Che non gli piacevano i lamponi. Ma o caramella ai lamponi, o niente.
Dunque anche il cervo desistì (certo che potrei cercarmi dei verbi più facili...).

Intanto ve ne siete accorte e accorti che ho scordato di dirvi una cosa?
Quella cosa di ieri, del principe ranocchio che parlava, parlava e parlava. e non smetteva mai.
Ma cosa diceva?
tutto.
Raccontava tutto quello che aveva visto con i suoi occhi fermi fermi, e il saltello che non partiva mai, mentre se ne stava affondato nella sabbia.
Aveva visto tutto e, siccome aveva un'ottima memoria non tralasciava nessun, nessun particolare. delle foglie, degli scoiattoli, delle api, dei passanti, delle varie tonalità della sabbia, di tutto quel che succedeva tra mezzanotte e mezzogiorno.
Si dice tanto: ah, se i muri potessero parlare (che anche loro sono lì fermi e guardano tutto). ma meno male che non parlano.
Così il principe ranocchio era stato mandato a fare un giro mooolto lungo. Per raccogliere delle pietre bianche con una stellina nera (che si sa erano rarissime).

Allora perdinci, il viaggiatore è lui?
Si, si.
Solo che nessuno se n'è accorto.
E non mi sono ricordata di andare a vedere dove diavolo si è cacciato, dunque non so come andare avanti.
Uffa, disse Silvante.
Mi tocca andarlo a cercare!
Appunto disse Iorandui.
Appunto disse Sfirziola.
Appunto disse il topino.
(la regina delle rane dormiva ancora)

Così Silvante che non voleva partire... partì.

Appunto, diciamo noi.
Che se no, che storia è?




Inventario

Dunque, pensò Silvante.
Ora abbiamo, in ordine inverso:
  • Un principe ranocchio ancora in forma di statua
  • La regina delle rane
  • Sfirziola
  • Iorandui
  • Un topo
E come oggetti:
  • Un fazzoletto lillà,
  • Una rete scintillante
  • e (mi pare di aver scordato qualcosa, ma non ricordo cosa, appunto...)

Tutte bocche da sfamare! disse Sfirziola.
E cominciò a preparare la colazione. Che ormai si era fatta mattina.
Mise sul tavolo 6 piattini, 6 tazzine e 6 cucchiaini.
"Ma come" disse Silvante... "anche per il principe ranocchio?"
"Oh, sì". Rispose Sfirziola. "Che appena si sveglia avrà fame!"
E si chiuse in cucina.

Silvante decise che era ora di diventare disobbediente.
E così cominciò a guardare nello spiraglio della porta, che non chiudeva benissimo.
E scoprì che Sfirziola se ne stava sulla sedia a dondolo a dormire!
"E la colazione?" Si chiese...
"Arriva, arriva"- disse Iorandui. "Vieni con me che andiamo a  svegliare il principe ranocchio."
Anche la regina delle rane dormiva. E il topino era sparito dentro al suo fazzoletto lilla.

Il principe ranocchio se ne stava lì rigido (non poteva fare altrimenti) con la sua aria saltellante ma ferma.
Svegliamolo dai! disse Iorandui. Tocca a te!
A me?
Si proprio a te!
A me Silvante intendi?
Certamente - disse quasi irritato Iorandui.. "forza, comincia"
Comincia a ?
S A L T E L L A R E!!
Che il principe ranocchio si sveglia solo se può saltellare. Dunque occorre dargli l'esempio.
E come potrai immaginare... - concluse Iorandui - Io ho una certa età. E tu no.

Allora Silvante, che non sapeva nemmeno se era un lui o una lei, ma intanto ci si era abituata-o benissimo, cominciò a
S A L T EL L A R E.

UNA, DIECI, VENTI CENTOTRENTAVOLTE.

Ma niente. Nessun risveglio.
Ricominciare, disse Iorandui, non devi desistere.

Silvante avrebbe desistito, ma era troppo curioso di vedere sveglio il principe ranocchio.
Dunque saltellò fino a 143, poi fino a 357, poi ancora fino a 462. Insomma, fino a MILLE
E al milleunesimo saltello, anche il principe ranocchio saltellò.
E parlò, parlò e parlò.
Tanto che Silvante si disse che forse era meglio da saltellante fermo, che da saltellante sveglio.
Ma tant'è...
A tavola disse Sfirziola!
Continuate pure domani :-)