15/12/11

Scommetto che vi eravate dimenticati di VistaAcuta&Brillante, che se ne sta lì col suo canocchiale lucido a guardare nel bosco.
Non gli era sfuggita la caccia alla scala e nemmeno il gomitolo che gironzolava per srotolare una spoletta dorata.
Ma si chiedeva come avrebbero fatto a risolvere la questione delle pietre blu (LaRé e Aziré) senza avere il suo libro di istruzioni. Che lui sapeva benissimo come fare, perché aveva un manuale per convincere le pietre refrattarie (sapete, son quelle che si usano anche per cucinare, e hanno l'indole refrattaria in ogni caso...)
Ma come fare a suggerirlo?
Poi doveva verificare cosa stava succedendo a gallina, gomitolo e minidrago.
Guardò bene dove si trovavano. Ah, ecco, esattamente tra il tiglio e il palissandro (quel palissandro lì comincia ad avere un che di sospetto, è sempre in mezzo alla storia, accidenti....). Ma non facevano niente di speciale, o meglio, niente di utile.Stavano dormendo!!!
"Pigroni " pensò tra sè e sè. Se va avanti così la storia finisce a Pasqua, altro che a Natale.
Comunque doveva trovare il modo di informare LaRé e Arizé.
Si sdraiò a terra per pensare. Addentò una fetta biscottata alla Nutella e chiuse gli occhi.
(non, non si addormenta lui, lui è uno serio...)
Pensa e ripensa, pensò che l'unica soluzione era spedire un biglietto anonimo. 
Che mica poteva far sapere ai personaggi della storia che lui li stava guardando....

Dunque, prese le istruzioni, le arrotolò per bene e le infiò in una cannuccia.
Prese la mira e soffiò.
Ecco.... il biglietto superô  il palissandro, salì verso il prato, svoltò a (dove deve svoltare già? Ah, a sinistra) e poi incontrò la tana della talpa abbandonata (non la talpa, la tana...) e  si infiò giù per la scala cadendo delicatamente vicino a LaRé. Che non sapeva leggere e allora passò il messaggio ad Arizé.
Arizé lesse una volta. Poi lesse la seconda e si stropicciò la testa. Poi lesse la terza e si stropicciò le orecchie.

Mmh,si disse.Non so se sono capace.Ci provo ma non sono sicuro.
Per rabbonire le pietre refrattarie bisognava (vi prego, non scandalizzatevi)...
Bisognava dicevo, cantare una canzone.
Ma non una qualunque.
E non in un modo qualunque.
Su su, disse la rana, qual'é la canzone?.
"Dimmi cosa devo fare e lo faccio, Uffa!"

Insomma, bisognava cantare in fila:
Azzurro, con la voce di Adriano
Blu, le mille bolle blu, di Mina
Volare, di Modugno.

Una strofa ciascuno e alternando le canzoni.
Senza confondersi. Si chiamava infatti la famosa "melodia in blu" per pietre blu refrattarie.
Che funziona come l'omeopatia, con la legge dei simili.

Poiché LaRe erastonata andò benissimo. Perchéuna regola delle istruzioni era di cantare il tutto in modo stonato. E su questo LaRé aveva un dono naturale.
Eddunque pian pianino le due pietre blu si avvicinarono fiduciose e non scaparonopiù.
Arizé aprofittò di un momento di distrazione della scala e la fissò per bene a terra.
Così entrambi poterono ucire dalla tana bellissima ma non comodissima.
Trionfatni con le pietre blu! Ecco! (9)

(gli errori di battitura sono dovuti al fatto che la scrittrice scrive a occhi chiusi per il sonno)