04/12/11

nel mezzo di

Faccio tentativi grafici per ridare l'aria dello scorso anno a questo blog, e mi piacerebbe sapere se si può mettere la scritta del titolo a destra (o il pettirosso).
E intanto. Sono rientrata dalla città di Parigi, dopo aver ancora girato tra metropolitane, stazioni e aereoporti. Mi sono persa "appositamente" cercando di capire come muovermi, come se fossi una cittadina qualsiasi che non vuole andare a visitare, ma gli occorre cercare una certa strada o un certo luogo. Pioviginava e questo non aiuta. In sintesi mi sono stancata parecchio, cercando di assorbire quel che la città trasmette.
Quel che maggiormente rimane è la folla. Umanità in trasferta continua da un luogo all'altro, ammassata in vagoni o percorsi, in attesa di raggiungere una destinazione. Che si osserva senza osservarsi, ognuno assorto in un suo mondo semi-impermeabile. Per proteggersi dalla vicinanza eccessiva, certo.
Poi un uomo abbastanza giovane, seduto su una panchina della Metro n. 5, ha di fronte a sè dei dipinti credo in vendita, e accanto, al guinzaglio, un giovane gatto paffutello e paziente.  
Frammento di poesia urbana, in attesa di un racconto.
Che arriverà prometto. Assieme ad un gomitolo rosso :-)