25/12/13

Una coccinella come?

La giornata del 24 è passata viaggiando ed ora finalmente il principe ranocchio e Silvante (che non sappiamo ancora se è un lui o una lei)  sono arrivati in cima al monte del buio-buio.
Silvante si è organizzato-a per le luci di emergenza: due luccioline stanno acquattate sulla sua giacca, per indicare la direzione. Infatti più salivano e maggiore era il buio, dato che in quel monte c'era il bosco impenetrabile, dove di notte nemmeno la luce di una stellina riusciva a passare.

"Arrivati!" Disse Silvante toccando una pietra rotonda e liscia.
"Arrivati?"  Disse il Principe ranocchio (che nelle ultime ore del viaggio se ne era stato zitto, a cercare una risposta alla domanda di Silvante...)

"Si, si", rispose Silvante. "Ecco, siediti qui, che io mi siedo vicino a te".
"E dopo?" disse PR
"E dopo, e dopo.... Ssst,  insomma. Che dobbiamo aspettare il buio buio" Riprese Silvante.

Le luccioline partirono verso est.

E di colpo arrivò il buio buio.
E il silenzio.
PR provò a parlare ma Silvante lo zittì di nuovo.
Era un silenzio silenziosissimo, dato che nessun animale riusciva a muoversi in quel buio buio. E le foglie erano così intricate che nemmeno il vento riusciva a smuoverle.

Silenzio. E notte. E buio. E Silvante con il principe ranocchio seduti su una pietra rotonda e liscia.

Passò molto tempo.

"Ora" disse Silvante, "raccontami un po' cosa vedi, caro Principe Ranocchio".
"Ma io non vedo niente!" Brontolò PR.
"Oh... prova a guardare meglio...". secondo me una cosa piccolina, anche piccolissima la vedi."

PR, che dopottutto era abbastanza abituato alle cose ferme, vista la sua vita precedente da statua, non era abituato a potersi muovere in un mondo fermo e buio. E cosa poteva vedere insomma?
Dunque strizzò gli occhi e non vedeva niente di niente.
Passò ancora molto, moolto e moltissimo tempo.
Aveva quasi sonno.
 Fu a quel punto che si ricordò di quando era fermo fermo, ma ancora i suoi pensieri erano pieni di movimento. Allora avrebbe così tanto voluto muoversi, per raccontarli a tutti. Pian piano però anche i suoi pensieri erando diventati come fermi. tutti attaccatti alle cose che si vedevano chiaramente. Però, quando i suoi pensieri erano movimentati, aveva conosciuto ...

"Una coccinella!" Disse.

(S) "Come! Vedi una coccinella?"
(PR) Non è che proprio la vedo. Mi pare che ci sia e non ci sia" .
(S) Mmmh, mi pare mica male. E cosa ci fa qui questa coccinella?
(PR) Non lo so, mi sembra che svolazzi e so che una volta diceva qualcosa.
(S) E come è fatta questa coccinella?
(PR) Oh, è strana, non proprio di quelle classiche, nere coi puntini rossi. Lei è nera certo, ma i suoi puntini sono colorati (come gli smarties, direbbe un nipotino di mia conoscenza).
(S) Oh, che bella coccinella! Quasi quasi la vedo pure io!
(PR) Anche tu?  E come fai, che io non sono nemmeso sicuro se la vedo, insomma c'è e non c'è?
(S) non preoccuparti, io sono abituatissimo-a a quel che c'è e non c 'è.


(PR) Oh, se per te va bene, sai che mi pare di vedere un'altra cosa?
(S) Magnifico! E cosa?
(PR) Un.....

E ora tocca a voi cari lettori, cari lettrici. Cosa avrà visto ancora il nostro Principe ranocchio?

Scrivetelo qui, ecco, in questo spazio coi puntini


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Avete visto bene?

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"Mi pare che abbiano visto quasi tutti!" Esclamò felice Silvante.
"Eh sì, eh, sì!" Aggiunse la regina delle rane
"Non c'è ombra di dubbio", disse il topino, apparso di nuovo grazie al suo fazzoletto viola.

A tavola, a tavola! gridò Sfirziola.
PR si stropicciò gli occhi.

Come! Ìl buio era sparito ed ora si ritrovavano nella rumorosissiam cucina di Sfiziola?
E la regina delle rane cosa ci faceva sveglia, che di solito passava il tempo a dormire?


La lucciola coi puntini colorati fece una piroetta davanti al suo naso e sorridendo gli disse.
"Lo sai, le storie di fantasia ci aiutano a entrare nella realtà dalla finestra anziché dalla porta. È più divertente e dunque, più utile!" Me l'ha detto Gianni Rodari.
"E per raccontare bene le storie occorre non solo guardare attentamente  il mondo e le cose" Precisò Iorandui.
Ma un po' ricordarle e un po' scordarle, lasciando passare il tempo, il silenzio e il buio. (e questo lo disse un poeta nelle sue lettere)
Finchè ritornano, quasi luminose (direbbe Zena).

Dunque BUON NATALE!

Da me , da Silvante (che gli piace moltissimo non decidere se è una lui o una lei) Dal principe ranocchio che ora aveva un'amica coccinella. E il topino, la regina delle rane e Sfirziola aggiusero: Forza a tavola!


Buon Natale :-)

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